La felicità può essere progettata?

Martedì è uno strano giorno per me da dedicare alla scrittura. È abitualmente il tempo delle telefonate, le corse in cantiere e le urgenze da risolvere. Nella vita di un architetto c’è sempre un problema di qualcun altro che diventa il tuo. Le piastrelle non sono arrivate in cantiere, il cliente ha fatto un brutto incubo riguardo al suo box doccia o nel mio caso, in cui non si tratta solo di interior, c’è qualcuno in crisi creativa a cui bisogna porgere una mano e indicare la strada. È faticoso, non come andare in miniera per carità, ma chi va più in miniera. Le fatiche del nostro tempo sono queste, perennemente iperconnessi e reperibili, la testa piena di cose, il tempo che non basta mai e quel burnout in cui dici - ma cosa sto facendo per me? Non importa che siamo appena rientrati dalle ferie estive, il ritmo quotidiano ormai è quello e bisogna imparare a starci dentro. Ma stamattina, nonostante sia martedì, ho scelto di dedicare un tempo a un’azione che abitualmente porta  nella mie giornate una ventata di positività nonché uno stato di concentrazione che mi aiuta ad approfondire quello che quotidianamente mi scorre davanti agli occhi per un secondo. Scrivere è la mia sintesi creativa e la mia rigenerazione mentale. Pausa. Devo purtroppo mettere il telefono in modalità aereo perché, nei pochi minuti trascorsi a buttar giu i miei pensieri, le notifiche del mio telefono hanno già superato il numero tollerabile. 

Cosa è successo nel mondo del design in questi mesi di mio personale mutismo?  Direi niente di così edificante da necessitare un tempo per le mie parole e per la vostra lettura. Dopo il Salone il design a Milano entra in un  power nap lungo quattro mesi in cui io mi domando  cosa ci sto a fare qui quando potrei essere al mare a scrivere e disegnare e fare tutte quelle cose belle che sognavo quando ho scelto di essere un architetto? E invece siamo qui a fatturare consulenze e casette che fanno pagare l’affitto esoso della città che vuole tutto e al mare ormai possiamo dedicare quei venti giorni all’anno se siamo fortunati. 

Anche se qualcuno canta settembre è un mese di mese di merda per ricominciare mi sento carica e come  sempre ho incrociato la mia agenda con tutti i design festival in partenza. Se un po’ mi conoscete ora dovrei essere alla Helsinki design week  (5–14 September 2025) se non fosse altro perché un grande smile pone la migliore delle domande da rientro: Happiness can it be designed?

Designing Happiness, nel cuore di Suomitalo, curata nel 2025 da Anniina Koivu si interroga se la felicità possa essere progettata. La mostra inizia con un mix scientificamente studiato che gli scienziati chiamano "cocktail della felicità": una combinazione di quattro ormoni chiave: dopamina, serotonina, ossitocina ed endorfine, che regolano la risposta del cervello e del sistema nervoso a vari stimoli. Questi ormoni sono attivati ​​da elementi come la luce, la musica, l'esercizio fisico, la natura, i sorrisi e le risate, nonché da alimenti specifici come lo zucchero. Anche i rituali sociali, gli atti di gentilezza e l'altruismo ne aumentano la produzione.

Un argomento molto caro al mio percorso professionale di cui avrei voluto con piacere vedere i risultati. Attenderò la fine dell’evento per una ricerca a riguardo. Facendo qualche valutazione negli ultimi giorni non ho potuto che constatare le tante volte, in questo strano lavoro che mi sono costruita, in cui ho provato a fare cose, spesso anche diverse, restando nel mio ambito e senza la paura di dovermi identificare nell’essere questo o quello. Ieri leggevo un interessante articolo (In my mind - the new era) purtroppo non disponibile online, che sollecitava in modo libero, designer e creativi,  ad esprimere il loro pensiero sul presente. Della serie  argomento a piacere: cosi ti passa nella testa in questo momento sul design.  Queste parole di Dan Thawley, giornalista australiano, curatore e direttore artistico di Matter and Shape, sono state per me una parziale risposta alla progettazione della felicità.

“Vorrei dedicare quest'anno alla sorpresa: penso che ci abituiamo molto a fare le cose in un certo modo, anche quando si tratta di essere creativi. Credo che porci domande su noi stessi e sugli altri ci permette di rimanere entusiasti e curiosi del mondo e dei diversi modi in cui le altre persone lo vedono, lo vivono e lo cambiano.”

Il mio nuovo anno professionale sposa il tema della progettazione legata alla felicità e dentro ci sarà un evento a Napoli ad inizio ottobre, il lancio del secondo episodio di Housing For Single People e un progetto editoriale che deve solo trovare la forza di esplodere nel modo giusto. Per tutto il resto mi lascerò sorprendere dalla capacità di adattarmi a quello che è comunque un lavoro e per quanto proviamo a fare scelte sostenibili per la nostra vita deve garantirci un adeguato modo di stare al mondo. Cosa che sembra essere sottovalutata dalle mail poco budget  del design.  

3 i miei personali appuntamenti  da non perdere a settembre:

LAKE COMO DESIGN FESTIVAL

Dal 14 al 21 settembre 2025 nella città di Como e intorno al suo lago. Fragments è il filo conduttore di questo nuovo appuntamento che accompagna il visitatore in un percorso diffuso alla scoperta di mostre e installazioni site-specific per approfondire il tema da diversi punti di vista.

MAG TO MAG

Mag To Mag è l'evento ideato e organizzato da Frab's Magazines dove il mondo dei magazine di nicchia e da collezione di tutto il mondo si mette in connessione. Parla, condivide, trova nuovi strumenti, nuove strade e possibilità, unisce le forze e realizza la sua bellezza.  La terza edizione di Mag To Mag si terrà il 13 e 14 Settembre 2025 a Milano presso BASE (Via Bergognone, 34) L'accesso a market e main talk è totalmente gratuito, consigliata la registrazione Eventbrite.

OPEN AIR DESIGN

Dal 18 al 21 settembre, al BAM – Biblioteca degli Alberi Milano per quattro giorni di design, cinema, architettura, arte e natura in uno degli spazi verdi più iconici della città. Questa seconda edizione esplora il tema Frames of Nature, ispirato al cinema e al suo potere di plasmare nuovi immaginari. Installazioni, performance, talk e workshop trasformeranno il parco in un palcoscenico a cielo aperto. 13 aziende leader del design in 12 circle presenteranno progetti site-specific.
Un evento libero e inclusivo dove design, cinema, cultura e natura si incontrano!

(le foto sono il mio personale racconto quotidiano di una vita intorno al design)

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